In questi giorni leggiamo sondaggi, tendenze sugli umori dell’opinione pubblica, commenti preoccupati su una crescita percepita della disaffezione – non vogliamo ancora chiamarlo euroscetticismo – tra italiani e Europa.
L’Europa sta perdendo l’Italia?
No, è ancora possibile rispondere ai tanti dubbi che crescono nel Paese sul nostro rapporto con l’Unione europea, ma è in primo luogo compito del Partito Democratico, a ogni livello, agire per controbattere alle strumentalizzazioni che vengono offerte e rilanciare una visione realistica, critica e allo stesso tempo costruttiva per una nuova integrazione europea.
E’ anche per questo che, come associazione EuDem, in collaborazione con circoli e federazioni del PD in tutte le regioni italiane, abbiamo voluto rilanciare le nostre attività e programmare in modo sempre più incisivo e coordinato iniziative di formazione, scambi di riflessioni, informazioni e materiali, incontri e gemellaggi anche con circoli di altri partiti progressisti europei.
Gli esempi della Brexit nel 2016 e del referendum francese nel 2005 lo dimostrano: sono le forze progressiste le prime a dover agire per fermare un ripiegamento tra i propri elettori e iscritti, per spiegare con forza che è solo grazie a una più stretta integrazione europea che è possibile ottenere più diritti, coesione e crescita.
Il Partito Democratico la forza politica più europeista nel Paese, ha scelto di impegnarsi nel governo proprio per promuovere la posizione italiana in Europa. Sta anche a noi, come circoli e militanti di base del Partito Democratico, attivarci e comprendere il momento cruciale che l’Europa vive in questi giorni, in cui si stanno assumendo decisioni che avranno un impatto sulle nostre vite per molti anni a venire.
Dopo le decisioni dell’eurogruppo e dei capi di Stato e di governo la risposta dell’Europa c’è stata, chi afferma il contrario fa solo disinformazione.
Crediamo però che la risposta migliore, in questo momento, non possa limitarsi a ricordare quello che le istituzioni europee hanno fatto finora in questa crisi o giustificare in maniera acritica le scelte di Bruxelles.
Bisogna dire la verità, perché siamo a un bivio senza precedenti in cui ci giochiamo tutto. E questo significa dimostrare agli elettori che tutti noi abbiamo convenienza in una Europa più integrata e più solidale.
È possibile farlo, se usiamo concetti ed esempi semplici, pratici, quotidiani, se proviamo a suscitare una persuasione che arrivi in modo diretto, che accenda entusiasmo e riporti fiducia nel progetto europeo.
E’ il nostro momento quindi, come militanti e iscritti del Partito Democratico, di costruire una nuova coscienza comune sul rapporto tra Italia e Europa. Un percorso che non può essere solo dall’alto verso il basso (“ecco la linea da Bruxelles”..) ma che deve portare tutti noi a capire, collettivamente, che è nell’Europa politica che le forze progressiste devono investire per trovare il proprio spazio d’azione, a tutti i livelli.